Di e con Valeria Battaini 
Progetto fotografico di Alberto Mancini
Sound Design Carlo Dall’Asta
Suggestioni da David Foster Wallace, Sylvia Plath, Franco Basaglia

Nato dalla collaborazione coni il Centro Psico-Sociale di Rovato (BS), lo spettacolo prende le mosse a partire dal testo scritto da un’utente. Racconta con delicata emozione una vita tranquilla, come potrebbe essere quella di ognuno di noi: la famiglia, il lavoro, le amicizie… tutto improvvisamente si incrina, la depressione diventa un’ospite invadente, le certezze vacillano, proprio come potrebbe accadere ad ognuno di noi.

“Anche se ancora non sapevo esattamente che cosa fare, sapevo che quello era un inizio…sapevo che poteva funzionare… se anch’io ero brava in qualcosa!”

Così dice la protagonista della pièce mentre la vediamo sia agire sulla scena che comparire negli scatti fotografici di Alberto Mancini in un continuo gioco di flashback e reminiscenze, fra sogno, incubo e molta speranza; una donna consapevole dei propri limiti così come della propria capacità di risalire alla luce e all’aria fresca dopo aver conosciuto il buio.